Passa ai contenuti principali

La Balena Parlante o il peso della fantasia

Ecco, sto a pensarci e ripensarci, matita sulla bocca, il mouse si muove con incertezza nella geografia di Blogger, torno a cliccare di nuovo (sì, finalmente lo trovo) sul nome del blog (che avevo già cambiato una volta - la prima volta è sempre la più difficile), poi ancora un po' a tentoni... Impostazioni? Sì, è la strada giusta: ed ecco Modifica: ed ecco che ribattezzo per la seconda volta il blog.
Perché non è affatto una cosa semplice, i nomi sono il mio tormento: ti affollano la mente come piccioni, ti beccano persino. Il punto è che so già che qui dentro verrà buttato giù un sacco di materiale indifferenziato e quindi ci vuole un buon nome, qualcosa con un bello stomaco mastodontico per non rischiare un'indigestione, uno stomaco come si deve, che sappia metabolizzare, beh: di tutto.
Cercando fra le carte dei signori scienziati, scoprirete che in effetti nel regno animale esiste una siffatta creatura e che risponde al nome di Sibbaldus musculus la balenottera azzurra. Non mi credereste mai se vi dicessi che un tizio, decisamente non uno scienziato, ha fatto di questa meraviglia della natura una sagoma perfetta per l'entità più eterea che la mente umana possa concepire: la fantasia. E invece è proprio così e il nome di questo tizio è nientemeno che J.M. Barrie, il Signore della Fantasia, il papà di Peter Pan. Ebbene. La fantasia, la creatività, la nostra voce interiore lui ha il coraggio di chiamarla così: la Balena Parlante.

Geniale, no? 
No? Okay, va bene, facciamo un piccolo passo indietro. 
Se avete visto Neverland, un sogno per la vita (C O S A? Correre ai ripari, allora, subito), ricorderete la scena in cui Barrie parla col piccolo Peter Llewellyn Davis, orfano di padre, aspirante creatore di mondi, e gli dice: «Ispirati alla balena parlante. Quella intrappolata nella tua immaginazione, che disperata tenta di uscire»

E sapete cosa vi dico? Barrie ci aveva visto proprio giusto. 
Siamo troppo attaccati alle immagini facili, siamo troppo privi di immaginazione. Chi ha deciso che la fantasia è una cosa leggera, aerea, impalpabile, soffusa, bella, una bella bambina dai riccioli d'oro? Io invece vi dico che la fantasia è una monella, una cosa che fa male, che vi farà contorcere dal dolore, che rivendica con prepotenza il suo spazio, la sua voce, che non sopporta lo stanzino angusto della vostra mente, che scalpita per venire fuori, per farsi vedere. Proviamoci allora a vederla la fantasia, questa sconosciuta, nelle sue giuste proporzioni. Guardatela! Io credo che Barrie le abbia restituito le sue misure, il suo peso specifico, la sua dimensione corporea. Perché la fantasia ha un corpo e non è blasfemo dirlo.

A questo punto, naso arricciato, bocca storpiata, vi starete chiedendo cosa centri tutto questo bel discorso con il blog nascente. Ecco: questo angolo di prodigioso caos si chiamerà La Balena Parlante ed Io.
Insomma vi racconterò cosa vuol dire essere una «dea invitta» «nel chiuso della mia mente» (cit).  

Commenti

Post popolari in questo blog

L'IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME, Alice Basso

La mia lettura Prima di dire qualunque altra cosa, c'è un punto che dovrei subito mettere in chiaro: io mi sono innamorata di Alice Basso molto prima che iniziassi a leggere questo romanzo.  Non so se ricordate (e spero proprio di sì) quella leggendaria diretta Facebook da Garzanti, l'estate scorsa, come aprivi la finestra del video faceva capolino questa donnina, taglio di capelli e viso paffuto, ti veniva in mente Heidi, e con lei una privilegiata cerchia di blogger superfighe che cercavano di non spanciarsi dal ridere. Vedete il fatto è che Alice Basso (sì, è lei la donnina del quadretto) ha una qualità irresistibile, sa tirare fuori la sua intelligenza senza farti sentire uno stupido e in più regalandoti pure una risata. Ecco, osservatela bene questa qualità, perché non te la insegnano a scuola, si chiama autoironia.  E così tu stai mesi a spasimare e sognare, perché, ne hai la certezza matematica, una testa brillante come quella lì deve aver scritto qualcosa

I Nuovi Mostri | L'ELEGANZA DEL RICCIO, Muriel Barbery

| I Mostri Antichi li conosciamo, o quantomeno fingiamo di conoscerli, ma i Nuovi Mostri? Chi sono, dove sono? La mia lettura L'arte è la vita, ma su un altro ritmo. Vi consiglio di prenderla molto sul serio questa frase, perché stavolta proveremo davvero a dire quanto contiene e significa questo libro. Brevemente però, intanto, i prodromi. Dovremmo osservare anzitutto, a beneficio del lettore che si accosti alla lettura, che la prima esperienza, come ogni rito iniziatico, imprime a fuoco il suo marchio. Se poi sei giovane e dunque vorace, con una passione mortale per il grande romanzo russo ottocentesco, e se covi la pazza idea che la lingua racchiuda ermeticamente nei suoi segreti meccanismi la categoria del sublime, allora questa, sappilo, sarà la lettura che non ti lascerà scampo alcuno. Per chi c'è già passato (e questo è il mio caso) il discorso si complica insolitamente: in mezzo si frappongono pur sempre quei sei o sette anni, che significano alt

Maggio portafortuna, arrivederci e grazie

Sto guardando l'orologio. Okay. Dieci minuti. In dieci minuti devo assolvere a tutti i miei doveri di brava e puntuale book-blogger. (Male: tre minuti e ho già cancellato una decina di frasi). Dunque io direi di procedere in maniera scientifica e razionale, spuntando mano a mano ogni singolo punto, così non ci si perde niente di importante per strada. Prima di tutto. Cosa c'è di nuovo nella mia libreria?  L'ho messo in evidenza già dal titolo: maggio quest'anno è stato un mese molto fortunato e di grandi soddisfazioni. Questo libro infatti è giunto nella mia casetta a mezzo di corriere, vinto in blogtour-Giveway (il secondo, a poche settimane di distanza). Un grazie tutto cuori e baci va a queste fantastiche donnine: Stefania , Nunzia , Francesca , Clarissa e Rosa (il cui blog è una scoperta fresca di questo mese). Voi sapete quanto affetto e quanta stima ho nei vostri riguardi. E un grazie naturalmente è per la CE Nord. Il canto del mondo reale ,