Passa ai contenuti principali

LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI, Lorenzo Marone

Mio figlio è omosessuale. Lui lo sa. Io lo so. Eppure non me l'ha mai confessato.



La mia lettura


La tentazione di essere felici è come un pacchetto di Fonzies.
Stai appena cominciando a gustartelo ... e tutto d'un tratto ti restano solo le dita da leccarti.
Dunque, dopo attenta riflessione, questo è il mio consiglio per tutti i potenziali lettori.
Ci sono due modi per arrivare a fine lettura, senza rimorsi e un certo fastidioso senso di vuoto.
Soluzione 1: costringersi, giorno dopo giorno, a posare il volume dopo aver letto uno o, limite massimo, due capitoli. In questo modo la vostra pace mentale è assicurata: anche se ad un certo punto, arriverete comunque all'ultima pagina, almeno saprete di aver fatto del vostro meglio per prolungare l'attesa e avrete assaporato lentamente ogni più piccolo cavilloso particolare.
Soluzione 2: a mali estremi, estremi rimedi. La sera prima del giorno da voi scelto per iniziare questa lettura, programmate la vostra sveglia (a meno che non siate naturalmente mattinieri) così da svegliarvi ad un orario adeguato che vi consentirà di terminare la lettura in giornata. Scegliete preferibilmente una stanza in cui sapete che nessuno verrà a disturbarvi, barricatevi dentro (se necessario, portatevi un kit di sopravvivenza: cibo e acqua, fazzoletti, una 44 Magnum da puntare contro chi osi varcare la soglia, senza espresso invito) e, prima di aprire il libro (state attenti qui!) assicuratevi di avere sotto chiave tutte quelle immancabili incombenze con cui fate i conti tutti giorni, tenetele stipate in un stanzino della vostra mente, perché Cesare Annunziata salterà fuori dalla pagina appena vi poserete gli occhi.
Io non ero preparata.
Arrivata in fondo alla prima pagina, ho chiuso di scatto il libro e mi sono rovesciata all'indietro sul letto, piegata in due dalle risate.
Quando sono riuscita a riprenderlo in mano, mi sono detta, anzi gli ho detto: "Molto bene, se tu sei pronto, anch'io sono pronta!".
Cesare Annunziata è come uno spioncino sul condominio della vita quotidiana.
Del resto è così, no? Uno vive la sua vita pensando che sia un grande parco giochi, con la promessa del mondo che sta lì ad aspettarlo ... finché ad un certo punto apri gli occhi e scopri che la vita ti ha lasciato indietro, ha deciso per te che della felicità si poteva anche fare a meno, basta una moglie, un lavoro sicuro, dei figli e si può dir famiglia. E si può dire che un uomo ha fatto ciò che andava fatto.
Sicché alla fine era tutto qui?
Nossignori. Cesare non ci sta.
Settantasette anni, due figli ben addestrati a stargli lontano almeno un miglio, sociopatico per principio, Cesare Annunziata vuole godersi in santa pace quel po' che gli spetta.
Solo che la vita se ne frega dei nostri bei programmini, e tutto d'un tratto sei di nuovo sul ring, per il secondo round.
Tutto inizia una mattina, sul pianerottolo, mentre il nostro attempato, improbabile eroe (eroe suo malgrado, sia ben chiaro! Se fosse per lui, anzi ...!) cerca di mettersi in salvo, come d'abitudine, dal codazzo pestilenziale della sua vicina gattara, finché, tra una cosa e l'altra, la conversazione finisce sui nuovi inquilini, una coppia giovane, senza figli, "strani tipi", e poi ... poi un nome: Emma.
E qui mi verrebbe da citare (sopportatemi, vi prego in ginocchio!)  Amleto: "Un granello di polvere basta a turbare l'occhio del pensiero". Perché Emma non è un nome qualsiasi.
Ecco, qui è già accaduto qualcosa. Qualcosa è cambiato.
Cesare aguzza la vista, inizia a notare tutti quei piccoli indizi e a metterli insieme.
E la realtà che appare, dietro la cortina delle apparenze, dietro gli occhi silenziosi di Emma, non è per niente bella, anzi è brutta.
Il problema è che se cominci a curarti delle persone che ti stanno intorno, se decidi di non voltarti dall'altra parte e di non sgattaiolare via, nel comodo, confortante riparo di casa ... allora è fatta, sei fott finito.
Insomma, prima o poi arriva il momento in cui devi deciderti, se la campana la ascolti o no.
E forse è proprio in questa città, Napoli, bellissima e amara, con le sue irriducibili contraddizioni, è qui solo che una storia così poteva essere raccontata e prendere vita di vita propria, assumere un senso vero, credibile, profondo, come in una cassa di risonanza.
Così è La tentazione di essere felici, una storia tenera e amara, bella e dolorosa, dolce da ascoltare e dura da accettare.
Scegliere di essere felici non è mai una scelta di comodo. Una persona che sceglie la felicità, sceglie di combattere, sceglie di svegliarsi e di alzarsi ogni giorno solo per provarci. Prima di tutto per se stessa.
Cesare sa di essere troppo vecchio per i sogni, ma vuole ancora dire la sua.
Anche se l'uomo che vede oggi davanti a sé non gli piace particolarmente e quello che si è lasciato alle spalle è un ragazzo che ha inseguito dei sogni che sembravano trovarsi sempre appena un po' più in là, aldilà della sua portata, come se lo sfuggissero ... il punto è che lui è vivo, è ancora nella mischia.
È inevitabile. Finché si è vivi, si pensa e si agisce. E sono queste le due peculiarità per cui ci definiamo vivi.

Quindi adesso che ho detto tutto, o quasi tutto, perché sapete com'è, di un buon libro ci sarà sempre qualcosa da dire, adesso vorrei dire due grazie.
Uno a Cesare, perché più volte, durante la lettura, ho avuto la sensazione che quelle parole le stesse dicendo per me. Quindi grazie Cesare, per tutti quei piccoli, inattesi cerotti che hai messo sul mio cuore.
L'altro (e qui BP fa vigorosamente sì con la testa) è per lui naturalmente, per Lorenzo Marone.
È molto bello il modo in cui riesce a non sciupare le parole. In questo romanzo non troverete mai nulla che vada perso o sprecato.

Unico, piccolo, piccolo difetto.
Finisce troppo presto.


La tentazione di essere felici | Lorenzo Marone | Longanesi 2015 | 268 p. | euro 14,90


Parole nuove: anchilosato, presbiopia

Bonus track: Guardando il cielo, Arisa. Ho scelto questa canzone, fra le tre che mi sono venute in mente, perché racconta la vita con leggerezza, con malinconia, con sincerità, con tutti i suoi colori.
"Stringo i pugni e rido ancora, che la vita è questa sola".




Il verdetto della Balena Parlante: ★★★★



Commenti

  1. Sono convinta anch'io che sia finito troppo presto.
    Bellissima recensione comunque. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagina la mia consolazione quando ho visto che "La tristezza ha il sonno leggero" conta ben cento pagine in più!

      Elimina
  2. La tua recensione è fra le più belle che abbia letto, mi piace perchè è spontanea, fresca, originale, con quel giusto senso dell'umorismo che ritroviamo nei romanzi di Lorenzo Marone. Bravissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che sollievo mi dai Nunzia, finalmente posso tornare a respirare! Il mio desiderio era proprio quello di restituirvi almeno in piccolissima parte la freschezza e la vivacità della lingua di Marone.

      Elimina
  3. Che bella recensione, mi hai fatto venir voglia di leggerlo :)

    RispondiElimina
  4. Rosa, io ho sempre più paura! Quando butterò giù la mia di recensione dovrò tipo chiudermi nella stanza per giorni e giorni. Comunque mi è piaciuta all'infinito la tua anche se l'ho letta saltellando per non svelare troppi particolari. Credo proprio che adotterò una delle tecniche che proponi quando inizierò a leggere il romanzo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' stata una delle cose più dure che abbia mai fatto: una faticaccia! Però tutto sommato sono abbastanza soddisfatta.
      Sono curiosa di sapere a quale delle due soluzioni ti affiderai!

      Elimina
  5. La tua penna è ironica e soave Rosa e il tuo modo di argomentare sempre acuto, personale, si imprime non c'è dubbio. Tu e la tua Balena Parlante che volete fare nella vita? Scrivere? Ok sappiate che la sottoscritta sarà la vostra prima fan.
    Il rimpianto, ciò che mi ha messa a terra di questo libro, la riscatto sala vita è ciò che di più ho amato, oltre a Cesare ovviamente. Bravissima Rosa <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ohhhhhh! I tuoi commenti mi commuovono sempre, Cuore.
      Anche perché hai usato uno dei miei aggettivi preferiti, "soave". Quindi per me è un doppio complimento.
      E sì, la scrittura è un sogno che coltivo da parecchi anni e per cui cerco di ritagliare tutto il tempo che mi è possibile. Ho un progetto che spero vedrà la luce entro l'anno.
      Parlando di questo libro ... sì, hai ragione, è come se ci fossero due anime, opposte e complementari: il rimpianto e il riscatto. Ma ciò che segna il passaggio, lo scarto fra i due è la presa di coscienza. E questo è sempre un momento emozionante da leggere.

      Elimina
  6. Ne sto sentendo parlare così tanto e così bene che dovrò decidermi a leggerlo anch'io... di solito rifuggo i fenomeni di affezione di massa, ma questo sembra supportato da solide basi e poi, mi fido del tuo giudizio!
    Qui c'è un premio per te:
    http://evapalumbo.blogspot.it/2016/05/hello-con-un-pensiero-latente-di.html
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso dirti che questo è uno di quei libri che mette d'accordo lettori di tutti i tipi, non importa quale genere prediligano. Sono sicura che non ti pentirai della scelta, se deciderai di leggerlo!
      Sono appena passata da te. Grazie ancora!

      Elimina
  7. Ciao Rosa.. Ero molto curiosa di conoscere il tuo parere su questa lettura e che dire?! hai descritto benissimo le sensazioni che ti ha trasmesso e a me non resta che recuperare questo libro e leggerlo non appena possibile :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma quanto sono contenta che questa recensione vi sia piaciuta?
      Sì sì, leggilo, così avremo una scusa buona per parlarne ancora.

      Elimina
  8. ho letto tante opinioni su questo libro, eppure tu sei riuscita a regalarci qualcosa di nuovo, e di bello <3 grazie, Rosa :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le tue parole mi riempiono di gioia, Stefania!
      Grazie per aver trovato il tempo di passare di qui.

      Elimina
  9. Cara Rosa, sai che questo libro proprio non lo volevo leggere?? ora invece ho letto la tua recensione e mi devo ricredere! Si vede ti ha proprio colpito!! :)

    Ah, volevo dirti che ti ho nominata qui..
    http://stoffedinchiostro.blogspot.it/2016/05/liebster-award-2016-discover-new-blogs.html

    Ciao! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, "ma cosa mi dici mai"? Non si sfugge a un libro così. Anche se non dovesse rientrare propriamente nei tuoi gusti, credimi, sarebbe comunque valsa la pena leggerlo.

      E ovviamente grazie mille per la nomination, vengo subito a leggere!

      Elimina
  10. Ciao mi sono unita al tuo blog e l'ho nominato al liebster award, mi farebbe davvero piacere se passassi da me! ^_^ Complimenti davvero!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore Ely. Non mancherò di passare da te il prima possibile!

      Elimina
  11. Una bellissima recensione! Complimenti.
    Lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Lea e quanto sono entusiasta di averti tra i lettori!
      Anche se seguo da pochissimo il blog che gestisci con Stefania, posso dirti che sono felicissima di averlo scoperto. Siete fantastiche!

      Elimina
    2. Mi emozioni! Scusa invece se non mi sono aggiunta prima, ma ora che ti ho trovata non ti lascio!
      un caro saluto da lea

      Elimina
    3. Credo che potremmo andare avanti all'infinito a scusarci a vicenda!

      Elimina
  12. Hai scritto un recensione davvero stupenda! L'ho letta giorni fa, ma non avevo ancora fatto in tempo a commentare!
    (Infatti, la puoi trovare qui -> http://thebooklawyer.blogspot.it/2016/05/le-cose-belle-della-settimana-2.html)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ohhhhh! Il tuo commento allora mi è particolarmente prezioso: so cosa significa ritagliarsi un po' di tempo durante la sessione estiva.
      Quindi, grazie di essere passata, Adele!

      Elimina
  13. Ciao Rosa! Questo libro sembra davvero interessante ma forse in questo momento potrebbe non essere proprio adatto per me, dev'essere di "grande impatto". Volevo dirti che anch'io ti ho nominata nel liebster award, però vedo che ti hanno già nominata in tantissime e non so come farai a rispondere a tuttI! Anche se non rispondi alle mie domande lo capisco, non ti preoccupare! ;) ti lascio comunque il link, se ti va di passare e dargli un'occhiata, a presto! ^^ http://saratraipapaveri.blogspot.it/2016/05/liebster-award.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una lettura leggera e profonda allo stesso tempo, non avere paura di buttarti, Sara!
      Grazie per avermi nominata per il Liebster Award: scherzi? Sarò felicissima di rispondere anche alle tue domande, tanto in ogni caso avevo già deciso che l'avrei postato solo dopo la prima sessione di esami, quindi avrò tutto il tempo!

      Elimina
  14. Ciao sono nuova :D amo il tuo modo di scrivere ! La recensione è semplicemente meravigliosa! Anche a me è piaciuto molto La tentazione di essere felici è un libro originale che ti lascia molte riflessioni sotto la scorza di ironia che lo avvolge! Passa anche da me se ti va aprofumodicarta.blogspot.it

    RispondiElimina
  15. Ma benvenuta, Silvia!
    Sono subito passata da te: mi piacciono i profumi del tuo blog.
    "La tentazione di essere felici" è un libro che per forza di cose non può non restarti dentro. Ironico e amaro allo stesso tempo, assolutamente adorabile.
    Ho visto che stai leggendo "La tristezza ha il sonno leggero", io l'ho appena finito. Sono curiosa di sapere cosa ne pensi.

    RispondiElimina
  16. Senti se devo essere sincera "La tentazione di essere felici" ancora non è stato battuto haha però anche questo è molto carino tra pochi giorni posterò la recensione ;)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I Nuovi Mostri | IL CIRCO DELLA NOTTE, Erin Morgenstern

| I Mostri Antichi li conosciamo, o quantomeno fingiamo di conoscerli, ma i Nuovi Mostri? Chi sono, dove sono? La mia lettura Quando mi capitano libri così, di quella giusta levatura perché la Balena Parlante inizi a cantare L'anima vola , io puntualmente, miseramente, mi dico ecco, capisci cosa volevo dire? Non dovresti accontentarti di niente di meno da un libro. Eh. Come darmi torto. Che posso dire a mia discolpa? A volte anche un MacChicken ha il suo discreto fascino. Però poi voglio vedere che faccia hai davanti a due fettuccine in salsa rosé al salmone esaltate dall'odore appena accennato del vino bianco. In realtà, per quanto mi riguarda, prima del gusto, parecchio prima del gusto, è un altro il senso che si attiva: l' udito . È chiaro, se non riesci a orientarti con quei pochi punti di riferimento che l'autore dissemina con una certa parsimonia nelle prime pagine, se insomma hai la vista compromessa, è sull'orecchio che fai affidamento. E...

25 fatti libreschi su di me!

Dunque. Sono le ventiquattro e quattordici minuti. Le tende riparano gentilmente lo studio dal chiarore della luna. Almeno, così immagino, in realtà non l'ho neanche degnata di uno sguardo stasera (tutta colpa del Potatoe Party sul divano, davanti all'ultima puntata di Don Matteo!). L'ora è quieta. Tutto tace. Se mi dimentico del costante rumore della ventola del PC. Ma non divaghiamo, è estremamente indelicato e scortese sprecare le parole. C'è una ragione se ho deciso di mettere le mani alla tastiera del portatile, a quest'ora. Qualche giorno fa, Nik del blog Gli alberi da Libro mi ha invitata a stilare una lista di 25 punti. 25 fatti libreschi su di me . Si tratta di un insolito, carinissimo e incredibilmente creativo Book Tag a catena, in cui ogni blogger può invitarne altri a raccontare qualcosa di sé, o meglio, della propria vita fra i libri. Non so con precisione quale sia il blog da cui è partita l'iniziativa, ma l'ultimo a cui sono riuscita ...

VIOLA, VERTIGINI E VANIGLIA, Monica Coppola

"E quello dove vorresti metterlo?" mi chiede Emma, osservando perplessa il Ducato già stracolmo. "Proprio qui ..." annaspo spingendo lo scatolone. "Se infili ancora qualcosa, quel catorcio esplode". "Ma no, guarda, è entrato! Se solo 'sto coso si  chiudesse ..." In quello stesso istante il portellone si spalanca riversandomi addosso una catapulta di oggetti, forme e dimensioni assortite. Una ciabatta a forma di mucca volteggia in aria e, dopo una serie di allegre piroette, va a depositarsi direttamente ai piedi di Emma. "Te l'avevo detto che esplodeva!" La mia lettura Non ti dimentichi facilmente di un libro che ha nel titolo una labiodentale sonora in allitterazione. Viola. Vertigini. E vaniglia. Questo felice e promettente ritornello, complice tra l'altro la recensione (perbacco!) positiva di una book-blogger non propriamente famosa per il favore verso autori emergenti, mi è rimasto in testa per mesi...