Passa ai contenuti principali

CANDY CANDY, Keiko Nagita


Cara Miss Pony ...
Il solo scrivere quel nome sul foglio bianco mi inonda il cuore di emozioni, costringendomi a posare la penna.
Tiro un profondo sospiro di sollievo e gratitudine e, senza che me ne accorga, congiungo le mani.


La mia lettura

Fino a non molti anni fa, prima della mia tutto sommato recente (e rivoluzionaria) scoperta di you.tube, Candy Candy per me esisteva solo nei racconti di mia madre. Ogni volta. per il mio compleanno, lei apriva per me la sua scatola dei ricordi e dava vita alla vivace, allegra ragazza dalle grandi code bionde e il viso tutto lentiggini. 
E così, per due o anche tre giorni, ce ne stavamo lì, sulla nuvola Candy, quel sogno soffice e irraggiungibile, a ricostruire pazientemente ogni episodio di quella che è la storia di una vita, dalla Casa di Pony all'istituto Saint Paul in Inghilterra, il difficile, ostacolato eppure felice periodo della Casa della Magnolia e poi infine, di nuovo lì, dove tutto è cominciato, sulla Collina di Pony. Ve la ricordate, vero?, quella grande, allegra tavolata in cui ci sono tutti (ma proprio tutti tutti!) i personaggi e in sottofondo il narratore che promette l'atteso, sospirato lieto fine con Terence. 
Non c'è da meravigliarsi se per la stessa Keiko Nagita è stata dura mettere insieme ogni tassello del lavoro un po' ingenuo e infantile della sua giovanissima alter ego, Kyoko Mizuki. Candy Candy e Candy Candy - lettere sono i due grandi capitoli definitivi dell'ultima Candy Candy che la scrittrice ha voluto regalare non solo ai suoi lettori e fan, ma ancora prima, forse, a se stessa. 
Nagita riscrive la storia che tutti noi conosciamo compensando quei vuoti, quelle imperfezioni, quei passaggi sui quali chi ha visto la serie animata non può non essersi fermato a pensare con qualche dubbio o riserva. 
Lo stile è semplicissimo, a tratti quasi fiabesco, ma conserva un realismo nei temi, nella definizione dei personaggi, nei particolari secondari, tale che questa Candy la sentiamo particolarmente vicina. 

La Candy con la quale il romanzo si apre è una Candy ormai cresciuta, donna, vive in una casa sommersa dai ricordi, in Inghilterra, con lui ... un lui, per la precisione, come vedremo più avanti, tutt'altro che identificabile (grrrrrrrrrrrrrrrrrrr!). Statevene pure lì a selezionare e studiare tutti gli indizi quanto volete, non ne verrete a capo. Quella furfantella di Keiko Nagita ha calcolato ogni cosa troppo bene (un momento! Voi sapete, sì, che nel manga Candy si sposa con Albert?).
Ma, dicevo, ecco che tu apri il libro e per la prima volta in tutta la tua vita di fan del cartone animato vedi Candice White raccontarsi in prima persona, alcune cose le sai, altre no, altre ancora credevi di saperle e invece ti accorgi che guardando dalla sua prospettiva (interna o esterna che sia, i punti di vista si alternano, ma in maniera godibile e, anzi, io direi persino necessaria) hanno un aspetto molto diverso.
La seguiamo nel suo viaggio all'indietro, fra i ricordi, disseminati fra le stanze della casa sotto varie forme: la lettera di suor Lane (suor Maria), il quadro di Slim, il prezioso portagioie finemente intarsiato che si tramanda nella famiglia del suo lui (?), a custodia di un fascio di lettere, ritagli di giornale, il Carillon della Felicità di Candy ... e la spilla del suo principe.
Vi assicuro che in ognuno di questi oggetti troverete lì ad aspettarvi il racconto di un pezzo della sua vita, le peripezie e le avventure lungo la strada per conquistare la felicità, i personaggi indimenticabili che, nel bene e nel male, ne hanno costellato il percorso. Ad ognuno di essi Nagita restituisce il suo giusto tempo e la sua giusta misura. Il cuore grande di Miss Pony (a proposito, ma voi conoscete il suo vero nome?), la fragile e insicura Annie per la quale, rispetto al taglio preso dal cartone animato, ci sarà un percorso di maturazione più lungo, più realistico, in cui finalmente la vedremo mettersi alla prova e diventare adulta da sola, coscientemente; Archie, che qui non rinuncerà così facilmente all'amore di Candy, le cattiverie e i soprusi di Eliza (Iriza) e Neal, la morte di Anthony, che desta la nostra eroina dal suo sogno felice e le fa aprire gli occhi su chi vuole essere davvero, la signorina Candice White Ardlay (Andrew) o semplicemente Candy, la ragazza forte e indipendente che si arrampica sugli alberi ed è pronta a qualunque sacrificio e a trasgredire le regole più ferree per arrivare in soccorso dei suoi amici?
Decisivo in questo senso è l'incontro con Terry (solo le persone inutili lo chiamano "Terence"), che manda letteralmente in subbuglio il cuore e la mente di Candy. Perché, è proprio vero, è come dice dall'alto della sua inarrivabile saggezza mio fratello Pip: Candy e Terry sono diversi solo in apparenza, ma in realtà sono due metà perfettamente uguali.
Al di là delle origini e dell'educazione ricevuta, forse le anime delle persone a volte provenivano dallo stesso luogo.
Si sostengono, si sopportano (a volte con una certa difficoltà), si prendono in giro, maturano insieme ... e poi sono costretti a separarsi, con la promessa, sebbene mai espressa a parole, di ritrovarsi però un giorno, dopo aver conquistato con le proprie forze, il loro posto nel mondo.
E fin qui, vi giuro, io ero stra-arci-super-sicura di sapere con chi alla fine Candy fosse convolata a giuste e felici nozze. Voglio dire, guardate che bella coppia formano: Candy e Terence. Ahhhhhhh!
E invece no, Le cose non sono affatto così semplici.
Nella seconda parte di Candy Candy - lettere, è come se ci fosse un taglio netto.
La Candy di oggi prende in mano le lettere delle tantissime, numerosissime persone che ha incontrato lungo il suo viaggio di ritorno verso l'America, e poi quelle più recenti, da Annie, da Patty, che sta cercando di sopravvivere alla perdita di Stear, la lettera mai spedita a Terry, in cui Candy, quando è già troppo tardi, mette per la prima volta per iscritto i suoi veri sentimenti (ma, grosso grattacapo, dice "Io ero innamorata di te": cosa vuol dire esattamente questo "ero"?).
Poi, inaspettatamente, il colpo di scena.
Susanna Marlowe, che nella sua debolezza non era stata disposta a rinunciare a Terry pur sapendo di non essere ricambiata, in maniera alquanto inspiegabile e confusa, muore.
La seconda parte si chiude con una lettera piena di speranza da parte di Terry. Alla quale però (e questo è il vero dilemma, il tarlo che ci fa corrodere miseramente il cervello) non segue nessuna risposta.
Eh eh eh. E certo, perché questa donna che ha partorito il tutto, mica è stupida? È chiaro che questo è il tassello volutamente mancante.
Ma le sorprese non finiscono qui.
La terza parte si apre subito con il botto.
Candy infine scopre anche l'ultima verità su Albert, la cui presenza nel corso della storia è come un filo invisibile, che ogni tanto, in alcuni snodi cruciali, ti appare davanti all'improvviso, come una specie di angelo custode vagabondo.
Questa parte, ci tengo a dirlo, l'ho trovata molto meglio strutturata, più realistica rispetto al cartone animato, che liquida la faccenda in tutta fretta. Qui al contrario, troviamo una Candy con la testa sottosopra, che ha non poche difficoltà a rivolgersi al suo vecchio amico, nel districarsi fra le sue tre identità. Ne nasce così un delizioso e vivace carteggio fra i due, il quale, tuttavia, fa pendere l'ago della bilancia a sfavore di Terry. Il suo nome qui è a malapena menzionato. E il punto è che non sappiamo affatto quando avvenga questa corrispondenza: prima o dopo la morte di Susanna?
La chiave di volta è nell'ultima lettera che Candy tiene tra le mani. Lo si intuisce sin dal nome del destinatario: Anthony Brown. Ora il cerchio può finalmente chiudersi.
Ho scoperto che l'amore ha svariate forme e che ci sono cose che, una volta perse, non possiamo più riavere. Non possiamo più incontrare chi ha lasciato questo mondo ... È una realtà talmente ovvia, ma io non riuscivo ad accettarla. Ora invece ... so che anche quando si è vivi, ci sono circostanze in cui il destino non permette a due persone di stare insieme. 
Candy è pronta ad andare incontro a una nuova pagina della sua vita.
Ma chi è alla fine questo lui che, a sera, quando infine i ricordi di Candy si acquietano, torna a casa e la stringe tra le braccia?
Miei cari lettori, purtroppo, non lo sapremo mai.
In un certo qual modo, si può dire che la cosa ha un senso. Questo gioco di identità nascoste e sovrapposizioni di figure comincia sin dall'inizio, quando la bambina Candy incontra il Principe della Collina. Poi c'è il fantomatico zio William, il suo benefattore, che nessuno ha mai visto di persona. E poi ancora, Terence, che inizialmente a lei appare con le sembianze di Anthony.
Del resto, che le intenzioni di Keiko Nagita siano proprio quelle di depistare e confondere il lettore non è un mistero, lei stessa lo rivela nella postfazione: "Questo dettaglio resterà perciò un segreto e (lo dico anche con un po' di divertimento) vorrei che poteste gustarlo a pieno nel mondo della vostra fantasia".
Personalmente sono del parere che, in cuor suo, la scrittrice immagini la Candy adulta accanto ad Albert, ma ha fatto di tutto perché il nostro sogno dal titolo Candy Candy e Terence non venisse sciupato.
In fondo se questo romanzo ha visto la luce è proprio grazie all'affetto e al sostegno che lettori e fan hanno sempre dimostrato alla storia di Candy. Quindi forse è giusto che siano loro a scrivere il vero finale.

Ecco, ora che sono arrivata alla fine di questa recensione, sento già un po' la mancanza di questo personaggio, che non si può non amare, perché dietro la fiaba, oltre quel luogo sicuro e spensierato che è la Collina di Pony, c'è la realtà, c'è una storia di sofferenze, privazioni, umiliazioni, ma poi sempre la certezza che, con un po' di coraggio e un sorriso, qualcosa di bello ci aspetta proprio dietro l'angolo ...
In fondo vivere significa accumulare man mano queste esperienze. Eppure, se si continua a vivere, c'è sempre spazio per la speranza.

Candy Candy - Romanzo | Keiko Nagita | Trad. di Silvia Ricci Nakashima | Kappalab 2015 | 259 p. | euro 15,00

Candy Candy - Lettere | Keiko Nagita | Trad. di Silvia Ricci Nakashima | Kappalab 2015 | 245 p. | euro 15,00


Parole nuove: lupinus, rudbeckia

Bonus track: E niente. Io continuo a rifletterci, ma finisce sempre per tornarmi in mente la sigla del cartone animato!



Il verdetto della Balena Parlante: ★★★½




Commenti

  1. Non conoscevo questo libro prima d'ora, conosco Candy Candy perché anche mia madre me ne parlava da piccola ma sinceramente non l'ho mai visto. La tua recensione mi ha incuriosito molto e mi ha trasmesso gioia e dolcezza, questi sentimenti si percepiscono dalle tue parole. Mi hai fatto sognare un po' :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non fosse stato per you.tube neanch'io l'avrei mai visto. Purtroppo però credo che adesso non si trovi più nemmeno lì (chissà su streaming?).
      In compenso, sono felice di averti regalato un bel sogno.

      Elimina
  2. Oooooooh, Rosa! Che ricordi mi hai portato alla memoria!
    Quando è andato in onda la prima volta non ho perso nemmeno una puntata. E con Candy ho gioito, pianto, mi sono arrabbiata e indignata e ho sognato, tanto. Non sapevo che fosse uscito anche il libro, ma credo non lo leggerò perché preferisco mantenere i ricordi così come sono, per la paura di una delusione.
    Grazie per avermi fatto rivivere quelle sensazioni.
    Baci, Stefi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono tanto, ma tanto tanto contenta, Stefi!
      Il mio desiderio era proprio far rivivere a tutti voi questo sogno almeno il tempo di una recensione.
      I due romanzi in effetti credo siano usciti non più di un anno fa e secondo me la scrittrice ha fatto bene a pubblicarli: è come se avesse reso il tutto più coerente e definito. Se dovesse venirti la tentazione, cedi tranquillamente!

      Elimina
  3. Oh Rosa Candy Candy! Io che ho qualche anno più di te non posso non farmi prendere da attacchi di malinconia! Credo sia stata la mia prima (e forse ultima) telenovela. Ovviamente il finale è stata una delusione tremenda, volevo Terence. Non sapevo dell'esistenza di questo libro ma credo che lo cercherò subito subito

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non fare come me: quando ho letto la prima volta su IBS "Candy Candy lettere" pensavo fosse un volume a parte, così quando mia madre ha finito il primo libro si è trovata a sorpresa la scritta "Continua nel secondo libro". Il giorno dopo ho fatto subito l'ordine!

      Elimina
  4. Che meraviglioso tuffo nel passato che mi hai fatto fare! Ero troppo piccola per apprezzare la trama di Candy Candy ma ricordo chiaramente di averlo visto da piccola. D'altra parte come dimenticare la zuccherosissima sigla della sempreverde Cristina D'Avena? Sono davvero contenta perché mi hai fatto ripercorrere una storia che era solo lievemente abbozzata nella mia memoria riaccendendone la piena curiosità. Ti sono anche grata perchè mi hai fatto scoprire questi due libricini di cui imperdonabilmente ignoravo l'esistenza. Credo che il libro sia il medium adatto per far riscoprire e condividere una visione più completa e matura della storia di Candy Candy al pubblico che ne ha amato il cartone animato in tenera età.
    Scalpito dalla voglia di leggerli, grazie ancora! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me è stato proprio così: anche se il cartone l'ho visto solo pochi anni fa, Candy Candy in qualche modo mi ha sempre accompagnata e poter leggere la sua storia in questa forma più adulta e consapevole è stato un regalo bellissimo. Spero proprio che tu lo legga, sono sicura che ti piacerà. Tra l'altro su IBS c'è anche un piccolo sconto.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME, Alice Basso

La mia lettura Prima di dire qualunque altra cosa, c'è un punto che dovrei subito mettere in chiaro: io mi sono innamorata di Alice Basso molto prima che iniziassi a leggere questo romanzo.  Non so se ricordate (e spero proprio di sì) quella leggendaria diretta Facebook da Garzanti, l'estate scorsa, come aprivi la finestra del video faceva capolino questa donnina, taglio di capelli e viso paffuto, ti veniva in mente Heidi, e con lei una privilegiata cerchia di blogger superfighe che cercavano di non spanciarsi dal ridere. Vedete il fatto è che Alice Basso (sì, è lei la donnina del quadretto) ha una qualità irresistibile, sa tirare fuori la sua intelligenza senza farti sentire uno stupido e in più regalandoti pure una risata. Ecco, osservatela bene questa qualità, perché non te la insegnano a scuola, si chiama autoironia.  E così tu stai mesi a spasimare e sognare, perché, ne hai la certezza matematica, una testa brillante come quella lì deve aver scritto qualcosa

I Nuovi Mostri | L'ELEGANZA DEL RICCIO, Muriel Barbery

| I Mostri Antichi li conosciamo, o quantomeno fingiamo di conoscerli, ma i Nuovi Mostri? Chi sono, dove sono? La mia lettura L'arte è la vita, ma su un altro ritmo. Vi consiglio di prenderla molto sul serio questa frase, perché stavolta proveremo davvero a dire quanto contiene e significa questo libro. Brevemente però, intanto, i prodromi. Dovremmo osservare anzitutto, a beneficio del lettore che si accosti alla lettura, che la prima esperienza, come ogni rito iniziatico, imprime a fuoco il suo marchio. Se poi sei giovane e dunque vorace, con una passione mortale per il grande romanzo russo ottocentesco, e se covi la pazza idea che la lingua racchiuda ermeticamente nei suoi segreti meccanismi la categoria del sublime, allora questa, sappilo, sarà la lettura che non ti lascerà scampo alcuno. Per chi c'è già passato (e questo è il mio caso) il discorso si complica insolitamente: in mezzo si frappongono pur sempre quei sei o sette anni, che significano alt

Maggio portafortuna, arrivederci e grazie

Sto guardando l'orologio. Okay. Dieci minuti. In dieci minuti devo assolvere a tutti i miei doveri di brava e puntuale book-blogger. (Male: tre minuti e ho già cancellato una decina di frasi). Dunque io direi di procedere in maniera scientifica e razionale, spuntando mano a mano ogni singolo punto, così non ci si perde niente di importante per strada. Prima di tutto. Cosa c'è di nuovo nella mia libreria?  L'ho messo in evidenza già dal titolo: maggio quest'anno è stato un mese molto fortunato e di grandi soddisfazioni. Questo libro infatti è giunto nella mia casetta a mezzo di corriere, vinto in blogtour-Giveway (il secondo, a poche settimane di distanza). Un grazie tutto cuori e baci va a queste fantastiche donnine: Stefania , Nunzia , Francesca , Clarissa e Rosa (il cui blog è una scoperta fresca di questo mese). Voi sapete quanto affetto e quanta stima ho nei vostri riguardi. E un grazie naturalmente è per la CE Nord. Il canto del mondo reale ,