Non era troppo tardi per tornare indietro.
La mia lettura
Vorrei cercare di spendere meno parole possibili nella mia personale lettura di questo romanzo. Non come si fa di solito per glissare con eleganza libri poco amati, ma per rispettare la profondità e la semplicità di una scrittrice che usa le parole con parsimonia, arrivando dritta al punto.
"Dicono che scrivere il secondo libro è difficile. Non so se è vero, ma io ci ho creduto, e per me è stata dura", così scrive nei Ringraziamenti Vanessa Diffenbaugh, che si è fatta subito amare dai lettori qualche anno fa con la sua opera prima Il linguaggio segreto dei fiori, il che da solo lascia intendere la sincerità di queste parole. E in un certo senso, guardando bene, Le ali della vita possiamo forse considerarlo come una sorta di seguito, come se in qualche modo l'autrice, seguendo il racconto delle vicende di Letty, ci mostrasse quello che non abbiamo potuto vedere di Victoria. Perché in effetti la storia di Letty comincia proprio dove si interrompeva quella di Victoria, sulla strada del ritorno verso casa. Ma presto sia la protagonista che il lettore scopriranno con amarezza che questo è solo il primo passo. Perché in quella casa a Bayshore, tenuta insieme fino ad allora come un delicato quadro di piume solo dalla infaticabile Maria Elena, in quella casa ci sono Alex e Luna, i suoi figli,ad aspettarla. E insieme scopriranno che anche nascosto sotto i silenzi e le debolezze di anni trascorsi sotto lo stesso tetto quasi senza conoscersi davvero, l'amore cova ancora segreto, in attesa soltanto di schiudersi e prendere il volo.
Permettetemi di non svelarvi niente di più di questa storia, in cui ogni filo è ben intrecciato all'altro, a disegnare un percorso che sembra senza uscita, in cui si spiega lentamente la misura degli errori commessi e sembra che tutte le cose belle siano destinate a restare solo sogni.
Tra le tante cose che ammiro di questa autrice ce ne sono almeno due: il modo in cui non lascia i suoi personaggi (e noi lettori compresi!) a crogiolarsi nella sofficità di quel piumone che è il lieto fine, a esprimere che la vita semplicemente ... non si ferma mai!
E poi la capacità di saper cogliere esattamente nei momenti cruciali il cuore, il nodo latente ma fondamentale che lega insieme la storia, e di scioglierlo, poi, sempre con le giuste parole alla fine.
A questo punto vorrei solo ringraziare Stefania L'Annusalibri per la sua segnalazione dell'uscita di questo libro e ovviamente, amabilissimamente, mia madre, per avermelo regalato.
Le ali della vita | Vanessa Diffenbaugh | Trad. di Alba Mantovani | Garzanti Libri 2015 | 334 p. | euro 18,60
Parole nuove: cera di campeche, manzanita, piro-piro.
Bonus track: Nel covo dei pirati, Edoardo Bennato. Come mi ha insegnato mio fratello, il grande Edo ha sempre una risposta per tutto: Wendy, bambina insieme a Peter Pan, troverà proprio grazie ai suoi sogni la forza e il coraggio per diventare grande.
Il verdetto della Balena Parlante: ★★★★½
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