Passa ai contenuti principali

Books, chocolate and ... friends: conclusione del GdL

Oggi si conclude ufficialmente il gruppo di lettura Books, chocolate and ... friends che anche quest'anno Muriomu ha organizzato, in collaborazione con La ragazza che annusava i libri, Penna d'oro e Il salotto del gatto libraio.
Colgo l'occasione (l'ultima, ormai, ahimè) per ringraziare tutte voi per la splendida organizzazione e ovviamente Little Pigo, che ha ispirato la scelta del libro. Scelta assolutamente perfetta e dolcissima per questo Natale, che sicuramente ognuna di noi avrà sentito e vissuto in modo diverso, con una percezione più profonda del suo mistero e della sua magia, imparando ad essere grati per ciò che abbiamo, sperando di poter dire un giorno, come Nikolas "Sono stato fortunato a vivere questa vita".

Immagino però che anche voi, come me, abbiate già un po' di nostalgia per il nostro GdL, e così ho pensato di proporvi "Miracolo in una notte d'Inverno" in un piccolo riepilogo, attraverso le citazioni e i passaggi che ci hanno emozionato di più.
Buona (ri)lettura!

"Immaginate di avere le ali, come un'aquila" esordì il nonno. "Ali che vi fanno librare nell'aria e volare fino all'isola della famiglia dei Pukki. Le ali della fantasia".

"Sta arrivando l'inverno anche quest'anno" rispose Einar indicando il cielo. "E sembra davvero minaccioso".

"E' un regalo per Ada" bisbigliò. "Per Natale".
"Ah sì?" chiese Einar meravigliato. "Ma a Natale non usa fare regali".

Voleva fissare tutto nella memoria per non dimenticarlo mai. Si riempì i polmoni dell'odore familiare di casa. No, non avrebbe dimenticato. Non sarebbe accaduto.

"Addio papà. Addio mamma." (...) "Ma a te non dico addio piccola Ada".

Per lui il Natale era un momento di grande dolore, ma non c'era motivo che lo fosse anche per Emil e Helena.

Quando era arrivato la prima volta in paese si era imbattuto in Isak, e ora che andarsene stava diventando una possibilità concreta lo incontrava di nuovo. Il destino sembrava volerci mettere lo zampino.

"Il premio della gara è tuo. Tra tutti noi sei quello che lo merita di più. E' il nostro regalo di Natale, così ti ricorderai di noi".

Il corso delle stagioni era talmente armonioso e regolare da far dimenticare a Nikolas che il tempo non è una ruota, che può girare all'infinito nello stesso cerchio, senza logorarsi.
Ma ogni stagione lasciava il segno sulla pelle di Nikolas e Isak. Ogni anno che passa lascia un anello nel tronco degli alberi e lo stesso fa con le persone.

"Il mare ha imposto a entrambi un duro sacrificio, ma ci ha anche restituito tanto".

Non sarebbe mai riuscito a sfuggire alla sofferenza, anche se avesse camminato fino ai confini del mondo.
Seduto su quella pietra lasciò che il dolore lo raggiungesse.

L'enorme sagoma in movimento del poderoso rapace si proiettava sul pendio, come a voler mostrare l'esistenza di un'altra dimensione, un regno delle ombre, un riflesso nascosto del mondo reale.

"Un giorno ho capito che avevo fatto regali solo alle persone che mi avevano aiutato" continuò sedendosi di fronte a Emil. "Pensa che egoista sono stato!".

"Vedi, io ho un sogno" spiegò Nikolas. "Vorrei che questa tradizione continuasse anche quando io non ci sarò più".

Pensava spesso ad Ada come a una vite selvatica, e a se stesso come a un muro conquistato da quella pianta, i cui rigogliosi tralci si arrampicavano lungo la parete nascondendone le crepe, e donandole nuovo splendore.

"Anch'io ho imparato molto da te".
"Da me?"
"Sì. Da te ho imparato la gioia di dare senza ricevere"

Ora era tutto chiaro. Aveva finalmente chiuso i conti con il passato. Pensò che l'inverno successivo, quando la neve che entrava dal vetro rotto si sarebbe di nuovo accumulata, l'alberello non sarebbe più sembrato tanto piccolo. Sarebbe stato un albero grande, e poi sarebbe invecchiato. Forse sarebbe diventato cavo e avrebbe ospitato il nido di una civetta delle nevi. 

"Un amico del mio babbo" disse sorridendo al piccolo Nikolas. "Quello che ci è volato sopra la testa la notte di Natale, era un amico del mio babbo."
"Babbo Natale! Babbo Natale".

"Pensate se qualcuno tra cento o duecento anni ritroverà lo scrigno, come è capitato a voi l'estate scorsa" continuò il nonno. "Pensate che meraviglia!". 

Commenti

  1. Che meraviglia sarebbe trovare nel mare uno dei regalini che Nikolas ha costruito per la sua Ada, la sua dolce Sirenetta *-*
    Ancora grazie per la tua partecipazione ❤️

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME, Alice Basso

La mia lettura Prima di dire qualunque altra cosa, c'è un punto che dovrei subito mettere in chiaro: io mi sono innamorata di Alice Basso molto prima che iniziassi a leggere questo romanzo.  Non so se ricordate (e spero proprio di sì) quella leggendaria diretta Facebook da Garzanti, l'estate scorsa, come aprivi la finestra del video faceva capolino questa donnina, taglio di capelli e viso paffuto, ti veniva in mente Heidi, e con lei una privilegiata cerchia di blogger superfighe che cercavano di non spanciarsi dal ridere. Vedete il fatto è che Alice Basso (sì, è lei la donnina del quadretto) ha una qualità irresistibile, sa tirare fuori la sua intelligenza senza farti sentire uno stupido e in più regalandoti pure una risata. Ecco, osservatela bene questa qualità, perché non te la insegnano a scuola, si chiama autoironia.  E così tu stai mesi a spasimare e sognare, perché, ne hai la certezza matematica, una testa brillante come quella lì deve aver scritto qualcosa

I Nuovi Mostri | L'ELEGANZA DEL RICCIO, Muriel Barbery

| I Mostri Antichi li conosciamo, o quantomeno fingiamo di conoscerli, ma i Nuovi Mostri? Chi sono, dove sono? La mia lettura L'arte è la vita, ma su un altro ritmo. Vi consiglio di prenderla molto sul serio questa frase, perché stavolta proveremo davvero a dire quanto contiene e significa questo libro. Brevemente però, intanto, i prodromi. Dovremmo osservare anzitutto, a beneficio del lettore che si accosti alla lettura, che la prima esperienza, come ogni rito iniziatico, imprime a fuoco il suo marchio. Se poi sei giovane e dunque vorace, con una passione mortale per il grande romanzo russo ottocentesco, e se covi la pazza idea che la lingua racchiuda ermeticamente nei suoi segreti meccanismi la categoria del sublime, allora questa, sappilo, sarà la lettura che non ti lascerà scampo alcuno. Per chi c'è già passato (e questo è il mio caso) il discorso si complica insolitamente: in mezzo si frappongono pur sempre quei sei o sette anni, che significano alt

LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI, Lorenzo Marone

Mio figlio è omosessuale.  Lui lo sa. Io lo so. Eppure non me l'ha mai confessato. La mia lettura La tentazione di essere felici è come un pacchetto di Fonzies. Stai appena cominciando a gustartelo ... e tutto d'un tratto ti restano solo le dita da leccarti. Dunque, dopo attenta riflessione, questo è il mio consiglio per tutti i potenziali lettori. Ci sono due modi per arrivare a fine lettura, senza rimorsi e un certo fastidioso senso di vuoto. Soluzione 1: costringersi, giorno dopo giorno, a posare il volume dopo aver letto uno o, limite massimo, due capitoli. In questo modo la vostra pace mentale è assicurata: anche se ad un certo punto, arriverete comunque all'ultima pagina, almeno saprete di aver fatto del vostro meglio per prolungare l'attesa e avrete assaporato lentamente ogni più piccolo cavilloso particolare. Soluzione 2: a mali estremi, estremi rimedi. La sera prima del giorno da voi scelto per iniziare questa lettura, programmate la