Rubrica ideata da me dedicata al social reading: tweet-interviste, contest, letture condivise, esercizi di riscrittura ... questo e altro dal lunotto di Twitter.
Stendo le braccia davanti a me, come una nuotatrice provetta su un trampolino, pronta a tuffarsi ... e tiro fuori un sonoro, miagolante sospiro.
Fiùùùùùùùùùù.
Se Aprile si apre con questo incipit, allora prevedo cose non molto positive.
Mi alzo dal letto e intuisco che qualcosa non va. Il cordless e il campanello di casa concertano all'unisono e io ho appena aperto gli occhi.
Bene, mi dico, sarà una mattinata infernale.
Mamma entra tutta trafelata, io, giustamente, ho già terribili visioni di morti, incidenti, disgrazie innominabili ... poi capisco che è lei, lei non sta bene.
Così alla fine, dopo aver inutilmente temporeggiato con il Ritorno della Brutta Bestia (no, tranquilli, non un tumore, ma un orrido mal di pancia) decidiamo di mobilitare l'Esercito della Salvezza, nonno e nonna. Nonna (ma guarda, anche lei non sta proprio tanto su) viene ben organizzata, asso nella manica, l'infallibile Anti-Tutto, acqua, limone e zucchero, ed io, quale sua pronta assistente.
Ma mamma: niente acqua e limone!
Nonna: Due gocce ...
Mamma: Se proprio ...
Niente. (Nonno nel frattempo contempla la scena in una placida ansia).
Nonna: Proviamo con X (x uguale: vattelappesca).
Pochino meglio.
Nonna: Fermi tutti! Lo so io che ci vuole!
Eh già, che ci vuole secondo voi? Nonna, il pilastro, la pietra d'angolo su cui poggia la fede cristiana di tutta la mia famiglia, nei momenti più estremi, assume le vesti dell'antica saggezza popolare e mi inizia ai misteri ... del rito contro il malocchio!
Io osservo il rituale affascinata, mi torna in mente quante volte, quand'ero piccola, nonna aveva compiuto quei gesti su di me. È buffo come certe cose ti si appiccichino addosso e non ti lascino più, per tutta la vita.
Comunque alla fine tutto si è concluso per il meglio. La Guardia si è ritirata, mamma è andata a stendersi e fortunatamente papà è stato sufficientemente occupato al negozio da non chiamare l'ambulanza e i pompieri e il pronto intervento.
Ma guarda, è uscita fuori un'opera buffa!
So che voi leggete il titolo del post prima di cliccarci sopra, quindi chiaramente non vi aspettavate nulla di tutto questo, tuttavia, all'improvviso, ho sentito fluirmi le parole direttamente dalle mani alla tastiera, ho sentito il bisogno impellente ... di raccontare. Perché quando le cose assumono una piega inaspettata o dolorosa, allora quello è il momento perfetto per iniziare un racconto. Raccontare è la cosa che ci riesce meglio, raccontare è ciò che fa di noi uomini e donne, creature pensanti e coscienti.
Credo si possa dire che la memoria è la nostra casa e la fantasia la nostra avventura.
E qui arriviamo al tema principale di cui avevo intenzione di parlarvi.
Alcuni di voi, presumo, conosceranno, almeno per sentito dire, un certo Will di Stratford-Upon-Avon o Will il Bardo. All'anagrafe dei grandi nomi della letteratura, William Shakespeare. La cui data della morte cade precisamente il 23 di questo mese. Ora, stando alle fonti di cui sono a conoscenza, sembra proprio che con quest'anno ... siano trascorsi ben quattro secoli (!) dalla suddetta data.
E il bello viene adesso.
TwLetteratura, il luogo in cui lettura e scrittura social s'incontrano come per magia, ha deciso di adottare come testo (da leggere, riscrivere, citare, commentare, etc), in occasione di questa ricorrenza, l'opera senza dubbio più celebre e amata del poeta e drammaturgo inglese: Hamlet.
Due parole: sono gasatissima!
Quindi tutti voi abitanti dei meandri di Twitter siete caldamente invitati a partecipare. Vi lascio qui il link con tutte le informazioni. Vi ricordo inoltre che, nel caso non aveste a disposizione il testo, è possibile reperire facilmente il Pdf (in lingua o tradotto) direttamente su Google.
Oh, mi sono dimenticata di dirvi una cosa: l'iniziativa è già in corso, proprio da oggi e verrà portata avanti seguendo il calendario, a suon di hashtag #HamleTw, fino, appunto, al 23 aprile.
Buona lettura e ... buon divertimento!
Stendo le braccia davanti a me, come una nuotatrice provetta su un trampolino, pronta a tuffarsi ... e tiro fuori un sonoro, miagolante sospiro.
Fiùùùùùùùùùù.
Se Aprile si apre con questo incipit, allora prevedo cose non molto positive.
Mi alzo dal letto e intuisco che qualcosa non va. Il cordless e il campanello di casa concertano all'unisono e io ho appena aperto gli occhi.
Bene, mi dico, sarà una mattinata infernale.
Mamma entra tutta trafelata, io, giustamente, ho già terribili visioni di morti, incidenti, disgrazie innominabili ... poi capisco che è lei, lei non sta bene.
Così alla fine, dopo aver inutilmente temporeggiato con il Ritorno della Brutta Bestia (no, tranquilli, non un tumore, ma un orrido mal di pancia) decidiamo di mobilitare l'Esercito della Salvezza, nonno e nonna. Nonna (ma guarda, anche lei non sta proprio tanto su) viene ben organizzata, asso nella manica, l'infallibile Anti-Tutto, acqua, limone e zucchero, ed io, quale sua pronta assistente.
Ma mamma: niente acqua e limone!
Nonna: Due gocce ...
Mamma: Se proprio ...
Niente. (Nonno nel frattempo contempla la scena in una placida ansia).
Nonna: Proviamo con X (x uguale: vattelappesca).
Pochino meglio.
Nonna: Fermi tutti! Lo so io che ci vuole!
Eh già, che ci vuole secondo voi? Nonna, il pilastro, la pietra d'angolo su cui poggia la fede cristiana di tutta la mia famiglia, nei momenti più estremi, assume le vesti dell'antica saggezza popolare e mi inizia ai misteri ... del rito contro il malocchio!
Io osservo il rituale affascinata, mi torna in mente quante volte, quand'ero piccola, nonna aveva compiuto quei gesti su di me. È buffo come certe cose ti si appiccichino addosso e non ti lascino più, per tutta la vita.
Comunque alla fine tutto si è concluso per il meglio. La Guardia si è ritirata, mamma è andata a stendersi e fortunatamente papà è stato sufficientemente occupato al negozio da non chiamare l'ambulanza e i pompieri e il pronto intervento.
Ma guarda, è uscita fuori un'opera buffa!
So che voi leggete il titolo del post prima di cliccarci sopra, quindi chiaramente non vi aspettavate nulla di tutto questo, tuttavia, all'improvviso, ho sentito fluirmi le parole direttamente dalle mani alla tastiera, ho sentito il bisogno impellente ... di raccontare. Perché quando le cose assumono una piega inaspettata o dolorosa, allora quello è il momento perfetto per iniziare un racconto. Raccontare è la cosa che ci riesce meglio, raccontare è ciò che fa di noi uomini e donne, creature pensanti e coscienti.
Credo si possa dire che la memoria è la nostra casa e la fantasia la nostra avventura.
E qui arriviamo al tema principale di cui avevo intenzione di parlarvi.
Alcuni di voi, presumo, conosceranno, almeno per sentito dire, un certo Will di Stratford-Upon-Avon o Will il Bardo. All'anagrafe dei grandi nomi della letteratura, William Shakespeare. La cui data della morte cade precisamente il 23 di questo mese. Ora, stando alle fonti di cui sono a conoscenza, sembra proprio che con quest'anno ... siano trascorsi ben quattro secoli (!) dalla suddetta data.
E il bello viene adesso.
TwLetteratura, il luogo in cui lettura e scrittura social s'incontrano come per magia, ha deciso di adottare come testo (da leggere, riscrivere, citare, commentare, etc), in occasione di questa ricorrenza, l'opera senza dubbio più celebre e amata del poeta e drammaturgo inglese: Hamlet.
Due parole: sono gasatissima!
Quindi tutti voi abitanti dei meandri di Twitter siete caldamente invitati a partecipare. Vi lascio qui il link con tutte le informazioni. Vi ricordo inoltre che, nel caso non aveste a disposizione il testo, è possibile reperire facilmente il Pdf (in lingua o tradotto) direttamente su Google.
Oh, mi sono dimenticata di dirvi una cosa: l'iniziativa è già in corso, proprio da oggi e verrà portata avanti seguendo il calendario, a suon di hashtag #HamleTw, fino, appunto, al 23 aprile.
Buona lettura e ... buon divertimento!
Aaaaahh Rosa.. il rituale del malocchio.. lo conosco molto bene.. Non so quanto di vero ci sia, ma io ricorro spesso all'aiuto di nonna (anche nella mia famiglia è compito suo) e alle sue parole per scongiurare il malocchio.. a volte funziona, eh! ;) comunque davvero interessante l'iniziativa, mi informerò meglio ;)
RispondiEliminaDimenticavo Rosa, ti ho invitata a questo carinissimo link party spring http://cinebooksblog.blogspot.it/2016/04/link-party-we-love-spring.html?showComment=1459605853364#c4615718403595550681
EliminaPassa a dre un'occhiata se ti va ;)
Oh! Che onore essere stata nominata da te. Avevo visto il link party ma ero indecisa ... a questo punto, però, non posso proprio tirarmi indietro.
EliminaChe bella famiglia Rosa! Hai descritto un quadretto magnifico a parte il fatto che la tua mamma non stava tanto bene, ma l'Esercito della Salvezza ha fatto sicuramente un ottimo lavoro!!!
RispondiEliminaNon ti ho ancora ringraziato per il link party, quindi grazissime. Instagram mi piace un sacco...parteciperò sicuramente!
Ma che bello è il gioco di #HamleTw?? Twitter ce l'ho e Hamlet pure ma non l'ho mai letto per paura di non riuscire a comprenderlo bene. Questa iniziativa però mi ha chiamata!! Quindi vado a leggere!
Questa tua rubrica continua ad essere una rivelazione!!^_^
Chi potrebbe sopravvivere per più di un secondo, senza una famiglia?
EliminaContenta di trovarti come partecipante al link party di Cinebooks Blog e che questa rubrica ti sia utile e gradita.
Su Amleto, non avere paura, segui il tuo istinto di lettrice. Se poi proprio non dovesse accenderti nulla, pazienza, ma ti consiglierei comunque un secondo tentativo, magari più in là, quando ti sembrerà più opportuno.
Shakespeare ha il potere di incantarti, due parole e sei stregata.